14.10.06
dire ci si trova per parlare di politica mi sembra già poco d'auspicio. ovvero è come programmare un qualcosa su basi troppo vaghe. parlare di politica...ma parlare o sentire dei monologhi logorroici di un paio di personaggi in cerca di un palco? no perchè a me è sempre capitato di trovarmi di fronte ai vari soggettoni politici della zona e rimanere deluso. ci sono le persone in gamba. quelle parlano di cose serie. "politica" messo accanto a "parlare di" sembra un aggettivo.
ho già paura di fasi retoriche di attivismo dei primi 5 minuti, del fatto che tutto si risolva in una bevuta per poi salutarci sulla porta con "allora ci si sente eh?" e invece non ci sentiremo mai. perchè non abbiamo niente da dirci. se per dire si intende comunicare. perchè comunicare vuol dire: io mi apro a te scevro da ogni vanità e ti chiedo un appoggio. non io vengo da te e comincio ad usare quelle 50 parole chiave del cazzo prese dall'insieme delle paroleapposta per l'argomento e poi quando le ho dette tutte almeno 2 o 3 volte smetto. senza fottermene niente di te di chi sei della tua risposta.
ed è questo che alontana la gente dibattito, non solo quello politico. sono i toni retorici. quelli della tv, quelli che usano i nostri poltici al tg, che sembrano tutti uguali. il politichese, ovvero il linguaggio deforme dic hi vuole scimmiottare argomenti di natura sociale, è la morte del dibattito politico.
è la stessa cosa delle creste nel punk. le creste sono la morte del punk.
il politichese è la morte della politica infognata nel fondotinta (messo negli studi televisivi e di nascosto un po' anche per andare a giro).
e i post lunghi sono la morte dei blog.
comunque tentare fa sempre bene. martedì sera io vado.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Scusa l'intrusione! Ti ho mandato un'email riguardo alla mostra foto. Ti è arrivata? Grazie, a presto. :)
Posta un commento