
scostati,
forse è il mio turno di eternità.
...
etichette scollate, il cemento in via bainsizza,
il mio ricordo del grunge
è una primavera fredda e solare
con flanella del mercato.
antonello aveva la sua spilla
io e il re del new jersey
la sera costava tutto poco
e evevamo ruote infinite.
eravamo esuli e vittoriosi,
senza un limite evidente.
puro equilibrio incostante, pura ebbrezza.
estranei ai cartelloni pubblicitari, al mondo,
a leggende di cui non ci fregava...
vedevamo solo una città oltre l'oceano
ed eravamo ovunque.
stacco
vorrei uscire a fare surf vorrei volare e nuotare sottacqua vorrei un ettaro di spazio vorrei un antro con gli alberi, la terra di mezzo, il planisfero, il frigo pieno, un albero in soggiorno con radici nella terra, un chilo di dolce, il sole, l'oceano, la sabbia, la benedizione, la salvezza, il fermarsi del tempo, il fucilino dei miei sei anni, le ranine piccine, la pineta e il cucuzzolo, la u-banh, los angeles, angus che mi passa la diavoletto, la RESURREZIONE...

punto.

3 commenti:
Voglia di evasione.
Mi piacerebbe venirti a trovare.
Scappare da questo grigio.
Da questa realtà troppo reale.
Asfissiante.
Un abbraccio.
oh barbara che succede? pistoia is burnin?
Un po'.
Lo sai...
va un po' stretta a volte...
Posta un commento